Steam Deck Recensione: come si gioca con la console portatile Valve?

2022-07-23 13:42:59 By : Ms. Linda Chi

Alla fine, il momento di impugnare Steam Deck e passarci qualche settimana è arrivato anche per noi. Abbiamo provato a farci di tutto e siamo pronti a raccontarvi cosa ne è venuto fuori. Un prodotto con tanti, troppi aspetti positivi e qualche incertezza di gioventù. Nonostante tutto, l'impressione non è affatto quella di un esperimento ma di un dispositivo finemente pensato per dare una scossa al mercato tramite una proposta decisamente poco convenzionale. Di fatto, Steam Deck fonde insieme la filosofia delle Steam Machine e quella di Steam Controller in un unico dispositivo tascabile, carpendo il meglio di entrambi i prodotti per provare a dare una visione nuova di gioco in pieno stile Valve. Mossa azzeccata? Stando alle liste d'attesa, probabilmente sì. Ecco, intanto, cosa ne pensiamo.

Non è facile descrivere un prodotto del genere, né tantomeno categorizzarlo. Un po' come tutte le creature di Valve, che si tratti di Hardware o di Software, anche Steam Deck riscrive a modo suo le regole del mercato, inserendosi di prepotenza nel segmento degli handheld da gioco con una console che gioca a fare il PC e viceversa.

Vicino e al tempo stesso lontanissimo da Nintendo Switch, ma anche dai competitor più diretti come AyaNeo e i suoi dispositivi con Windows e APU AMD, con i quali condivide probabilmente molto di più. Abbiamo deciso di affidarci alla versione da 512 GB per sperare in una maggiore longevità, perciò il modello che ci è stato recapitato portava con sé tutti i benefici del caso, tra cui lo schermo con trattamento antiriflesso e una bag rigida con finiture premium. Il prodotto si presenta in un packaging interessante, poiché viene spedito direttamente in una scatola industriale e confezionato all'interno del case. Il primo impatto è meno straniante del previsto: non avevamo mai visto Deck da vicino eppure nel suo essere inedita ed esclusiva riesce ad avere qualcosa di familiare, non di già visto ma di confortevole e rassicurante, una naturale evoluzione della specie che mira al concreto più che a stupire.

Così allo stesso modo si lascia prendere in mano, mastodontica ma non per questo pesante o scomoda. Con i suoi 298 x 117 x 49 mm per 669 grammi, calza perfettamente anche nelle mani di taglia più piccola, dovendo fare i conti soltanto con il peso, soprattutto nelle sessioni più lunghe. Tutto sommato, però, anche questo aspetto è ben bilanciato e ci si può concedere qualche sessione notturna a letto anche di un paio d'ore con la console sospesa a mezz'aria. Sotto la scocca prende posto una APU disegnata appositamente da AMD per Valve. Nome in codice "Van Gogh", si tratta di un processore Zen2 a 4 Core e 8 Thread affiancato da una GPU RDNA 2 da 8 CU e una potenza nominale di 1,6 TFLOP. La potenza erogabile arriva a 15W, mentre la memoria a bordo è pari a 16 GB di RAM LPDDR5, con archiviazione NVMe PCIe Gen3. In generale e molto grossolanamente, le sue prestazioni teoriche potrebbero essere paragonate a quelle di una GTX 1050 ma a cambiare tutto è il contesto, un po' come accade con Nintendo Switch, con la particolarità di non avere tra le mani un sistema chiuso e titoli nativi ottimizzati ad hoc. L'output scelto da Valve per la sua console portatile è un pannello IPS da 7 pollici con risoluzione 1280x800 (rapporto 16:10), Refresh Rate fino a 60 Hz e luminosità di picco di 400 nit.

Non ci troviamo davanti a una primizia, ma l'impatto è stato comunque meno traumatico del previsto, con una resa tutto sommato buona soprattutto in relazione al costo e alle prestazioni sprigionate dal dispositivo. Insomma, è possibile passarci svariate ore dimenticandosi della sua fattura, ma è sicuramente un aspetto su cui puntare in un'eventuale prossima generazione, soprattutto in virtù di una visibilità all'aperto appena passabile. Completano il quadro una connettività completa di Bluetooth 5.0 e WiFi dual-band, un sonoro garantito da due speaker di media potenza collocati frontalmente ai lati dello schermo (che non vengono occlusi dai palmi), una porta USB Type-C e un ingresso da 3,5 mm per cuffie, entrambi posizionati sul bordo superiore di Steam Deck, insieme al bilanciere del volume, al tasto power e alla finestra di uscita per l'aria.

Il sistema di controllo è il più completo attualmente sulla piazza, con due analogici, due trackpad, un D-Pad e la classica pulsantiera ABXY. Proprio questi ultimi due set di tasti sono collocati in una posizione a prima vista poco funzionale, ma dopo aver impugnato il dispositivo il feeling è quello di un'estensione naturale della mano, non troppo distanti ma neanche vicinissimi, a pochi millimetri dai rispettivi stick, anch'essi di pregevole fattura, con un clic soddisfacente e una corsa molto ampia e precisa, probabilmente anche più appagante di quanto provato sui controller delle console di nuova generazione. Il dorso è popolato da due promontori laterali, che mimano l'ergonomia di un controller e riescono egregiamente nel loro scopo. Sono comodi oltre ogni aspettativa e studiati finemente per posizione e dimensione. Nella parte interna dei grip troviamo quattro tasti dorsali mappabili, due per lato, in aggiunta ai trigger e ai dorsali classici, tutti con una discreta corsa e un feedback interessante. Un'ultima parentesi la merita anche l'agnello sacrificale del lotto, la componente che più di tutte dovrà sorreggere il peso delle nostre sessioni di gioco: la batteria. Con un equivalente di circa 8000 mAh (40 Whr) promette dalle 2 alle 8 ore di gioco con una ricarica nella media, che possono essere prolungate con un utilizzo cablato. La ricarica, con il dispositivo acceso e in modalità idle, rispetta le tempistiche diffuse da Valve, vale a dire intorno ai 100 minuti per raggiungere l'80%. Tempistiche che si accorciano molto, invece, se si carica il dispositivo in sospensione o completamente spento.

La sensazione di familiarità prosegue all'accensione, con la richiesta di inserire i dati del proprio account Steam ed è proprio qui che iniziano le differenze con il resto dell'offerta handheld: il fattore Valve si estrinseca in una libreria che abbiamo già coltivato nel corso degli anni, tra regali, offerte speciali ed esclusive: è proprio questa, probabilmente, la più grande arma di Steam Deck, quella di ritrovarsi per le mani una nuova console con già centinaia di titoli pronti per essere utilizzati.

La presenza di un'interfaccia appositamente pensata per questo scopo contribuisce ulteriormente all'unicità di questo prodotto: non si tratta di Big Picture o di una sua evoluzione bensì di un ambiente grafico nuovo, studiato in maniera certosina per gestire la propria libreria, gli amici e la console stessa, tenendo tutto sotto controllo senza mai dover passare dal desktop, navigabile tramite gli analogici, il D-pad o il touchscreen. L'interfaccia risulta molto funzionale, complice anche l'integrazione di un sistema di valutazione dei titoli che consente di scoprire a colpo d'occhio quali siano perfetti, quasi perfetti o non supportati da Steam Deck. A ciò si aggiungono tutti i benefici dell'ecosistema creato da Valve nel corso degli anni e che poggia non solo su anni di collaborazioni con i più grandi player del settore, ma anche su una community da sempre vivace e operativa, con tonnellate di mappature personalizzate da poter applicare ai propri titoli preferiti, trofei e chat integrata.

Non mancano le novità, pensate per rendere unica l'esperienza di Steam Deck e ottimizzare la riproduzione dei titoli più impegnativi. Tramite un menu laterale, che è possibile richiamare direttamente da qualsiasi schermata attraverso il tasto con i tre puntini, potremo impostare il counter degli FPS o renderlo un vero e proprio OSD informativo a più livelli di profondità, come accade con il pannello che su Windows può essere richiamato tramite Riva Tuner. Da qui potremo tenere traccia in tempo reale dell'utilizzo delle risorse, del consumo e della percentuale di batteria, oltre ai fotogrammi al secondo presenti a schermo. Sempre dallo stesso menu è possibile giocare con moltissimi altri settaggi, digeribili anche per gli utenti meno avvezzi al gaming su PC. Potremo modificare la frequenza di aggiornamento, impostare un limite al framerate, attivare il VRS, limitare il TGP e applicare la modalità di rendering preferita, tra risoluzione nativa e FSR system-wide.

Trattandosi di hardware AMD, infatti, è possibile applicare Super Resolution su tutti i titoli indiscriminatamente, con un filtro più aggressivo e risultati meno soddisfacenti rispetto all'implementazione per singolo titolo, ma che permette di bypassare l'intervento degli sviluppatori per i titoli non ancora supportati dalla tecnologia di upscaling del team red. Proprio il pannello di monitoraggio sarà il nostro più grande amico delle prime settimane, perché consente di comprendere al meglio l'utilizzo delle risorse sulla base dei titoli eseguiti e in relazione alla percentuale di scarica della batteria. Questo aspetto è essenziale per un dispositivo mobile di questo tipo e chi ha già avuto modo di mettere le mani su un handheld con Windows saprà già bene di cosa si parla quando si entra nel merito dell'autonomia. A differenza di Nintendo Switch, qui c'è a disposizione un sistema sostanzialmente aperto, in cui i giochi possono essere impostati a piacimento proprio come su PC. Per questo motivo, a seconda delle impostazioni grafiche, della frequenza di aggiornamento e del framerate prodotto, avremo un consumo diverso e una durata differente. In linea generale, siamo riusciti a giocare a 60 FPS su una buona fetta di titoli, ma è chiaro che il suo target per i giochi più recenti è quello dei 30 FPS con qualche rinuncia.

Nel mese di maggio 2022, un aggiornamento ha portato un'interessante feature che permette di impostare automaticamente FPS e Refresh Rate per singolo titolo (per quelli supportati). Elden Ring gira spaventosamente bene con un cap a 30 FPS, mentre con l'impostazione automatica il blocco sarà a 40 per 40 Hz per una maggiore fluidità. La differenza si sente, soprattutto alle prese con titoli come Control che girano molto bene sia a 30 che a 60 FPS, ma solo nel contesto di un paragone side-by-side: la sensazione generale è che questa console sia fatta per giocare a 30 fotogrammi al secondo, complice uno schermo dalla diagonale contenuta che attenua di molto l'effetto. Abituati a giocare ad alto framerate con hardware PC di fascia alta, tornare ai 30 FPS non è stato un trauma su questa console, soprattutto in virtù della sua portabilità che si fa perdonare quasi ogni sbavatura. Quanto alla batteria, le stime teoriche si sono rivelate abbastanza realistiche. Proprio con il cap a 30, siamo riusciti a sfondare tranquillamente le due ore anche su titoli AAA, passando anche a un'ora e mezza nel caso in cui si decidesse di rimuovere il limite su giochi più esosi. Su Dying Light 2 si oscilla tra i 30 e i 40 FPS con impostazioni personalizzate, attivando FSR con preset Qualità, abbassando al minimo il LOD e giocando con i settaggi tra medio e alto. Per raggiungere questo risultato, tuttavia, la console girerà a pieno regime, garantendo un'autonomia inferiore a un'ora. Il discorso è opposto se si approcciano titoli il 2D o più datati e l'autonomia può anche spingersi oltre le 6 ore limitando il TGP e la frequenza di aggiornamento.

Il valore aggiunto di Steam Deck è sicuramente la modalità desktop, raggiungibile con una pressione prolungata del tasto power. La GUI è piuttosto semplice e il sistema è basato su Arch. Per navigare tra le risorse di sistema c'è "Dolphin" e per installare applicazioni di terze parti c'è il Software Center "Discover". Da qui è possibile aprirsi a un mondo di possibilità, come dimostra il tutorial per avere Xbox Cloud su Steam Deck, pubblicato ufficialmente dalla stessa Microsoft. Curiosamente, questa stessa guida si è rivelata compatibile anche con GeForce NOW e con PlayStation Plus per PC (ex PS Now).

Tutti questi applicativi potranno essere aggiunti alla libreria di Steam dalla modalità desktop per poterli lanciare tranquillamente anche dall'interfaccia console, ma si tratta di funzionalità al momento raggiungibili solo dai più smanettoni. La connettività è di buon profilo e consente di giocare in streaming con un discreto grado di soddisfazione e una minima compressione dell'immagine su tutte le piattaforme elencate con qualche limitazione per il sistema PlayStation, poiché allo stato attuale non c'è una conversione diretta per i comandi da trackpad di DualSense, rendendo di fatto impossibile giocare, per esempio, a Spider-Man e a Spider-Man: Miles Morales, dove il pannello touch è necessario per poter accedere a mappa, costumi e albero delle abilità. Trattandosi di workaround, non è possibile imputare la colpa di queste mancanze a nessuno dei soggetti implicati, dalla console al servizio. Al netto di ciò, Steam Deck si è rivelata una console Cloud eccezionale, con un'autonomia sorprendente e tutti i suoi punti di forza relativi all'ergonomia, di cui abbiamo già parlato.

Passando agli aspetti che ci hanno convinto di meno, partiamo come sempre dall'esterno: la qualità costruttiva. Steam Deck è un prodotto eccezionalmente solido, ma non si impegna minimamente per far trasparire questa sua caratteristica. Le plastiche sono rigide e probabilmente anche di qualità, ma la finitura industriale è del tutto simile a quella di Steam Controller e restituisce una sensazione opposta rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare dalle immagini. La scocca, di fatto, sembra fatta in plastica economica senza alcuno sforzo sul fattore estetico (escluso il design). Per farsi un'idea, la finitura è simile al fondo nero ruvidino che si può trovare nei notebook di fascia bassa.

Inoltre, già dopo due settimane il trigger di destra ha iniziato a produrre un leggero rumore metallico dalla molla. Non è ingravescente e anche all'aumentare delle ore di gioco è rimasto tale, ma è decisamente da segnalare. Sul bordo superiore, in corrispondenza della finestra per l'aria, applicando una leggera pressione è possibile sentire uno scricchiolio, che magari ci si potrebbe aspettare dal modello di partenza, ma non dal "top tier" della gamma Steam Deck. Quanto al software, abbiamo utilizzato il dispositivo come driver principale anche durante il lavoro attraverso un comune Hub multifunzione, che consentisse di ricaricare, inserire periferiche USB Type-A e collegare un monitor esterno tramite HDMI (qui la nostra guida su come collegare Steam Deck alla TV).

Difficile trovare aspetti negativi e l'intera esperienza è stata quasi del tutto soddisfacente. Quasi, appunto, dato che proprio come le prime versioni di SteamOS per Steam Machine, anche Steam Deck non prevede alcun tipo di supporto per le stampanti (inkjet, laser, multifunzione), rendendola di fatto un computer solo a metà e limitandone di molto il possibile uso ufficio di chi pensava di poter fare a meno di un PC dedicato. Sempre in modalità desktop c'è da dire che i trackpad non soddisfano appieno le aspettative. Sono certamente interessanti rispetto al controllo touch, ma il doppio clic può diventare un incubo per via delle dimensioni del pad in relazione al pollice, che tra una pressione e l'altra molto spesso porta allo spostamento dello stesso e alla mancata acquisizione del comando. Insomma, l'accoppiata con un mouse bluetooth è più che raccomandabile in questo frangente e, continuando a parlare dei trackpad, anche il loro impatto in ambiente di gioco è stato meno determinante del previsto: dove Steam Controller puntava su questa soluzione in maniera esclusiva, qui si è fatto saggiamente impiego anche degli analogici. Potendo scegliere, i pollici tenderanno quasi sempre ad andare in quella direzione, complice un posizionamento più naturale, ma anche un'implementazione non sempre all'altezza dei trackpad come sistemi di controllo.

La fluidità generale è, invece, molto buona, ma l'accesso alla MicroSD può portare a impuntamenti, soprattutto se è in corso un download proprio su questa unità di memoria, che può essere utilizzata non solo per trasferire file (non si può collegare Steam Deck direttamente al PC come dispositivo di archiviazione) ma anche come memoria di sistema per scaricare giochi da Steam. Abbiamo fatto le nostre prove con una Samsung Evo Plus (modello rosso e bianco) con velocità di lettura fino a 100 MB/s, avvicinandoci molto ai massimali del lettore di Steam Deck (104 MB/s) e il risultato sono tempi di caricamento solo marginalmente più lunghi all'avvio dei giochi, tuttavia consigliamo di utilizzarla principalmente per i titoli più leggeri della vostra collezione (potrebbe interessarvi la nostra guida su come spostare i giochi Steam Deck sulla MicroSD dalla memoria principale).

Steam DeckVersione Analizzata PC Steam Deck è un prodotto pensato per portare i giochi PC letteralmente ovunque e ci riesce in maniera magnifica. Se siete giocatori che nel corso del tempo hanno dovuto gradualmente ridurre gli spazi dedicati a questa passione, vi garantiamo che con lei ritroverete tempo e voglia per recuperare tutti quei titoli che avete acquistato e lasciato nel dimenticatoio della vostra libreria. Del resto, quando Valve decide di intervenire in un mercato, si assicura sempre di poter lasciare il segno e con Steam Deck non è stata assolutamente da meno. L'aria che si respira è molto diversa dall'esperimento Steam Machine, anche se molti sono i punti in comune. L'handheld portatile lanciato da Gabe Newell e soci è destinato a riscrivere le regole del mercato grazie alla sua filosofia unica e ad una mole di risorse che forse solo Valve poteva investire sul serio. Rispetto agli esperimenti più o meno riusciti di PC portatili da gioco che ormai dilagano sul mercato, qui siamo di fronte a un'esperienza ibrida, a un PC che gioca a fare la console e a una console che si diverte a stupire come PC. Ottimizzata per durare e restituire buone prestazioni, non si tira indietro neanche se utilizzata come computer da studio o ufficio. Nel gioco al momento è forse il miglior prodotto portatile sul mercato, soprattutto in virtù di un rapporto qualità/prezzo difficilmente raggiungibile dai competitor e di un ecosistema ormai rodato e supportato dalla community, affiancato da un'interfaccia proprietaria che rende l'intera esperienza più facile e intuitiva. Steam Deck è la console portatile perfetta? Forse no, ma ci si avvicina pericolosamente.

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