Si è aperto ieri, lunedì 21 marzo, il processo a carico di Veronica Romanelli, la mamma di Maxsimiliano Grandi, il piccolo di quattro anni e mezzo annegato il 12 luglio del 2020 nella piscina dell’agriturismo Ca’ Laura di Bosco Mesola.

La donna – presente in aula e assistita dall’avvocato Gianni Ricciuti – deve rispondere del reato di omicidio colposo per non aver adeguatamente sorvegliato il figlio, lasciandolo incustodito per troppo tempo in un luogo pericoloso, vista l’assenza di vigilanza della piscina.

Quella di lunedì era la cosiddetta udienza filtro, nel corso della quale il giudice ha ammesso le prove delle parti, tra queste tutti i testimoni di accusa e difesa – spesso coincidenti – e quattro consulenti tecnici, due per parte.

La prossima udienza, nella quale verranno ascoltati gli operatori di polizia giudiziaria che hanno eseguito le indagini, è stata fissata per il 4 luglio.

Oltre alla Romanelli, era stato indagato e imputato anche il titolare dell’agriturismo Ca’ Laura, Gabriele Mantovani (assistito dall’avvocata Mirca Ferrari), che aveva patteggiato la pena di 8 mesi.

Le parti offese – il padre di Maxsimiliano, i nonni e i fratelli – sono stati già risarciti e hanno ritirato la costituzione di parte civile già in sede di udienza preliminare.

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